E-bike, pedalata assistita o bici elettrica?

Le bici elettriche sono tutte uguali!?

Vediamo nel dettaglio cosa c’è da sapere prima di salire in sella.

Siamo abituati a sentire questi termini, usati insieme, come sinonimi o a casaccio! In realtà tra loro non c’è molta differenza, o meglio tutti e tre vengono utilizzati per definire la macro categoria delle biciclette elettriche, quelle dotate di un motore che aiuta l’azione propulsiva umana in fase di pedalata. La spintarella per essere chiari!

Il termine più corretto, potremmo dire scientifico, per definirle, è pedelec o EPAC (Electric pedal assisted cycle). La differenza non è quindi tra i termini sopra indicati, ma tra questi e le bici Speed Pedelec o S-pedelec.

Le Speed pedelec come un motociclo.

Queste ultime sono infatti motorizzate al pari di un ciclomotore e, secondo il Codice della Strada, godono dello stesso trattamento. Arrivano ad un velocità di 45 Km/h, grazie ad un motore da 4000 Watt. Può essere guidata soltanto dai 16 anni, con tanto di patentino, targa, assicurazione e casco obbligatori.

Ma lasciamo da parte le bici elettriche “rapide”, particolari e solitamente destinate all’off-road.

Casco e assicurazione obbligatori per la bici elettrica classica?

La maggior parte delle bici elettriche in commercio appartiene infatti alla categoria pedelec. Parliamo di bici a pedalata assistita o e-bike, ormai divenute un classico per gli spostamenti urbani. La pedalata è aiutata e supportata dal motore, decisamente meno potente del precedente. Potenza massima di 250 Watt per una velocità massima di 25 chilometri orari. Insomma per tenere il ritmo bisogna pedalare!
La potenza moderata del motore consente però molti benefici, al pari di una comune bicicletta. Casco non obbligatorio (anche se sempre consigliato!), no assicurazione e può circolare in qualsiasi percorso urbano.

Quindi performance sì ma senza costi e obblighi di troppo per le bici a pedalata assistita.

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